Recensione della Olympus E-M1 Mark II

La Olympus E-M1 Mark II è la mirrorless di più alto livello ad oggi proposta da Olympus. Si tratta di una macchina con un aspetto e delle funzioni professionali, da ammiraglia che resiste a tutte le condizioni e ha tutti i comandi a portata di mano.

Rispetto alla versione precedente di questa macchina, la Mark I, la mirrorless di cui vi proponiamo la recensione è molto più scattante in AF, grazie al doppio processore applicato al sensore micro 4/3, ancora più potente con le sue raffiche da 18 scatti al secondo, e migliorata pure nel comparto video.
Tutto questo però ha un costo, e bisogna capire se ne vale la pena.

Caratteristiche generali della Olympus E-M1 II

  • Sensore Live MOS da 20MP
  • Stabilizzatore sul corpo a 5 assi
  • Sistema di messa a fuoco ibrido a 121 punti
  • Raffica da 18 frame al secondo con AF continuo
  • Raffica fino a 60 frame al secondo con otturatore elettronico in AF-S
  • Display LCD da 3 pollici, routabile a 180°
  • Video con risoluzione fino al 4K
  • Tecnologia per la ripresa di immagini equivalenti a 5MPixel
  • Corpo tropicalizzato
  • Ingresso USB 3 di tipo C

In questa descrizione generale non c’è il vero senso della Olympus E-M1 Mark II, che è quello di essere una macchina estremamente personalizzabile: una delle caratteristiche che si apprezzano subito quando si osserva il corpo di questa mirrorless è il numero di bottoni, leve e ghiere che ospita.
Potrà non essere una caratteristica amata da tutti i fotografi, e c’è chi ama invece interfacce più semplici, ma a noi di sceltamirrorless questa scelta colpisce e fa piacere.

Messa a fuoco automatica di Olympus E-M1 II

Uno degli aspetti su cui la nuova edizione della E-M1 è più migliorata è probabilmente quella dell’autofocus, abbinato a una raffica davvero impressionante.
Olympus ha pensato di usare sulla E-M1 II due diversi processori quad core, e durante la messa a fuoco uno di questi è completamente impegnato nell’analisi dell’immagine per permettere un tracciamento efficace del soggetto ed effettuare i calcoli che consentono a questa macchina di tenere una raffica fino a 18 fotogrammi al secondo con autofocus continuo.
Non è un risultato da poco, se pensiamo che le migliori reflex di Canon e Nikon per lo sport possono arrivare ad oggi a valori inferiori.

Da un punto di vista delle impostazioni, Olympus ha deciso di rendere piuttosto semplice il settaggio dell’autofocus: c’è in sostanza una doppia possibilità di regolazione. La prima riguarda il movimento del soggetto, che può essere casuale o prevedibile. La seconda riguarda il controllo di C-AF, con due opzioni diverse.

Nonostante le personalizzazioni non siano moltissime, possiamo dire di essere davvero soddisfatti di questo autofocus: Olympus ha apportato davvero dei miglioramenti importanti alla sua ammiraglia, e il tracking è efficace e non perde colpi.
In generale l’AF è veloce e preciso, quasi ai livelli di quello delle migliori reflex.

Gamma dinamica e sensore

La qualità di immagine della E-M1 II è molto buona, e mantiene i classici caratteri di Olympus: immagini ben saturate in JPEG, che non necessitano di molta correzione in post produzione, e un buon uso del sensore micro 4/3 nelle sue caratteristiche principali.
Un confronto con la precedente E-M1 ci ha fatto notare che la qualità d’immagine agli alti ISO è migliorata di circa uno stop: le foto scattate con questo sensore sono efficacemente usabili anche a 5000ISO, e con un po’ di lavoro di pulizia anche oltre.

L’unica cosa che non ci piace del modo in cui le immagini vengono lavorate dalla macchina in JPEG, è l’eccessivo contrasto in alcuni profili colore. Ma c’è la possibilità di scegliere profili più gentili che non spingono molto sul contrasto.

Andando ai numeri nudi e crudi, DxO Mark parla di questo sensore micro 4/3 come di un nuovo riferimento per il settore, e i dati confermano questa opinione: profondità colore di 23.7 bit massima e una gamma dinamica di 12,8 Evs non sono niente male.

Capacità video

La E-M1 II migliora di molto le capacità della precedente E-M1, ma Olympus non è ancora stata in grado di fare una mirrorless che impensierisca sul serio i grandi nomi, da GH5 in poi (qui parliamo delle migliori mirrorless per video).

Il primo punto a favore di un uso per video di questa camera è lo stabilizzatore, davvero efficacissimo anche in questa modalità. È molto buono anche il 4K, e non presenta rolling shutter pronunciato come invece fanno le piccole di casa Sony.
Sono presenti i jack per microfono esterno e per il monitoraggio dell’audio tramite cuffie, e questo è sempre un bene.

Purtroppo manca un vero profilo flat, e anche la possibilità di girare a framerate veramente alti: i 1080p permettono “solo” 60fps. È sufficiente per un bello slow motion, ma da una macchina con tutta questa potenza ci si potrebbe aspettare di più, e chissà che non vengano apportati miglioramenti con le evoluzioni del firmware.

 

Dal punto di vista dell’autofocus in video siamo su livelli molto buoni: il tracking è efficace, il riconoscimento facciale anche.
Ma non c’è la possibilità di scegliere la velocità di messa a fuoco per transizioni di fuoco più naturali.

Insomma: la E-M1 Mark II è sicuramente la migliore macchina di Olympus per quanto riguarda il video, ma la casa non è ancora riuscita ad arrivare ai livelli dei migliori. Aspettiamo di vedere cosa succederà con la E-M1 Mark III, anche perché la E-M10 della stessa serie sembra comportarsi molto bene in video.

Conclusioni

In conclusione, chi ama Olympus troverà pane per i suoi denti. La E-M1 II è sicuramente una buona macchina, e presenta tutti i tratti distintivi che fanno le mirrorless Olympus piacevoli da usare: una serie di comandi a vista molto ampia, soluzioni tecniche all’avanguardia e non presenti per altri marchi, un’immagine piacevole anche in JPEG.
Ma ci lascia con l’amaro in bocca il prezzo, che forse per alcuni è un po’ troppo alto: meglio tenerla monitorata e controllare come si muove il costo di questa macchina.

Cosa ci piace della Olympus E-M1 II

Ci piace sicuramente l’ergonomia di questa macchina, che offre tutti i comandi a portata di mano e la possibilità di personalizzare molti pulsanti e ghiere presenti sul corpo. Certo è una scelta che potrebbe allontanare chi non fa foto per professione o comunque ad alti livelli, ma è sicuramente allettante per chi vuole avere il pieno controllo della propria mirrorless. Buono anche il fatto che sia tropicalizzata, ovvero resistente agli agenti atmosferici.
Ci piace anche la qualità delle immagini offerte da questa macchina, e ci piace moltissimo lo stabilizzatore che contribuisce a dare più nitidezza alle immagini: è probabilmente il migliore tra quello delle mirrorless, e con un obiettivo come il 12-100 f/4 permette di recuperare 6,5 stop. Qualcosa di impensabile fino a poco tempo fa.

Cosa non ci piace

Di questa macchina non ci piace purtroppo il prezzo: se guardiamo al suo posizionamento nel mercato, infatti, ci sembra un po’ eccessivo. Ma non appena questo parametro scenderà un po’ saremo felici di inserirla in un ipotetico elenco dei migliori affari mirrorless, perché le caratteristiche tecniche per renderla un best buy ci sono tutte.
Altra piccola cosa che non ci piace è la confusione del menu: la colorazione differente dei vari tab aiuta, ma non è sufficiente. Olympus deve migliorare.
Infine non ci piace che non sia stato fatto l’ultimo passo in ambito video: una E-M1 II con le stesse caratteristiche video della GH5 (o almeno paragonabili) è fattibile e sarebbe stata qualcosa di fantastico.

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