La Sony a9 è una mirrorless che per molti punti di vista ha rivoluzionato il mercato fotografico: si tratta della prima mirrorless che riesce a raggiungere – e forse superare – le reflex professionali su tutti gli aspetti, primo di tutti la velocità di raffica associata a un autofocus fantastico. È per questo che la Sony a9 che recensiamo qui è una macchina interessante soprattutto per chi fa fotografia con serietà, e in particolare per chi ha bisogno di prestazioni velocistiche, come i fotografi di sport o di eventi che si svolgono in velocità. A Sony mancava solo di coprire al massimo livello questo aspetto della fotografia, e ora ci è riuscita.
Caratteristiche tecniche di Sony a9
- sensore CMOS stacked (tecnologia Sony che abbiamo spiegato qui)
- raffica a 20fps con autofocus sempre in funzione
- buffer di 241 scatti in RAW
- raffica da 10 scatti al secondo con ottiche adattate
- stabilizzatore ottico a 5 assi da 5 stop di recupero circa
- mirino da 3,7 milioni di punti con refresh rate a 120 frame al secondo
- schermo posteriore da 1,4 milioni di punti, touch
- video in 4K a 24fps
Il processore di questa macchina garantisce una velocità di messa a fuoco molto elevata, e il sensore con tecnologia stacked permette una lettura più veloce del sensore; in più il sensore riesce a catturare la luce in modo più uniforme anche agli angoli, dove la luce incidente è più angolata. Tutto questo porta a migliori prestazioni in caso di scarsa luce e una miglior nitidezza dei pixel.
Comandi ed ergonomia di Sony a9
La Sony a9 eredita molto dai corpi delle Sony della serie 7, ma sul corpo leggermente più grande i comandi sono di più, e con un posizionamento a nostro gusto migliore. In particolare è interessante la presenza di un joystick posteriore per il posizionamento del punto di messa a fuoco, di un pulsante per l’azionamento dell’AF e del bottone AEL, che ad esempio mancano nella a7R II.
La a9 ha anche un doppio slot per le SD, cosa che ai professionisti serve sempre per prevenire eventuali problemi con una delle due schede di memoria, e vicino all’alloggiamento per le schede trova spazio la batteria di nuovo modello: è la serie ‘Z’, che garantisce alla Sony a9 un’autonomia molto maggiore. Da specifiche tecniche gli scatti garantiti sono 650, ma nel lavoro quotidiano, senza usare troppo lo schermo per visualizzare le foto, è tranquillamente possibile superare i mille scatti. Con parsimonia si arriva anche a duemila, e questo è un risultato impensabile fino a qualche tempo fa per una mirrorless. D’altronde quando si ha a che fare con la necessità di scattare raffiche prolungate, come nei casi in cui si deve congelare l’azione sportiva, non è pensabile cambiare batteria troppo frequentemente.
Sul lato sinistro della camera si trova l’insieme di connessioni della a9 con l’esterno. C’è una porta Ethernet per il trasferimento via ftp immediato di immagini, c’è una porta flash sync per flash da studio, ci sono anche un ingresso per microfono e uno per le cuffie, per la registrazione e il monitoraggio dell’audio quando si riprendono video.
La a9 permette il caricamento tramite USB, così come il trasferimento tramite questa porta che però è solo nella versione 2.0: peccato, un po’ di velocità in più non farebbe male.
Per quel che riguarda lo schermo e la sua operatività non siamo rimasti troppo impressionati, purtroppo: l’unità LCD è probabilmente la stessa che si trova sulla a6500, e allo stesso modo funziona il touch, che è efficace ma non troppo. Questo è da sempre un punto debole di Sony al confronto con altre case produttrici come Panasonic che invece su questo aspetto lavorano molto meglio.
Il mirino della Sony a9 invece è molto molto buono: ben definito e grande, quando ci si guarda dentro non sembra quasi di avere a che fare con un mirino elettronico e probabilmente è questo l’aspetto che prima di tutti gli altri ci fa capire che ci troviamo di fronte a una vera ammiraglia.
Parlando di uno dei punti deboli “storici” della Sony, ovvero il menu, vogliamo tranquillizzare chi vuole comprare la Sony a9: è molto migliorato rispetto ad alcune versioni precedenti montate su altre macchine.
Qualità di immagine di Sony a9
Come ci si aspetterebbe da una macchina con questo prezzo, la Sony a9 non delude in termini di qualità di immagine: è una full frame di alta qualità, che regge bene agli alti ISO e ha una nitidezza invidiabile pure quando la luce è scarsa.
Perché parliamo prima di tutto di alti ISO? Perché siamo convinti che questa macchina sia molto interessante per chi fa fotografia sportiva, e in condizioni di ripresa di movimenti veloci, spesso bisogna alzare gli ISO per congelare il movimento.
Sony da questo punto di vista ha lavorato ulteriormente sul suo algoritmo di riduzione del rumore per rendere meglio il “noise digitale” mantenendo comunque un livello di dettaglio sufficiente alla pubblicazione. Stiamo parlando di una macchina che in condizioni non estreme riesce a lavorare bene anche a 12800ISO, e che non farà sfigurare i vostri scatti quando alzate il livello.
Attenzione, però: se associate valori ISO elevati a scatti a raffica a framerate altrettanto elevati (sopra i 5fps) la profondità colore scenderà a 12 bit rispetto ai classici 14. Questo significa minor lavorabilità in postproduzione, ed è un aspetto da tenere in considerazione. Diciamo comunque che la Sony a9 riesce a recuperare le esposizioni sbagliate in maniera molto convincente, possiamo tranquillamente affermare che fino a 5 stop di errore sono rimediabili senza chissà quali acrobazie.
Parlando di resa del colore – su cui Canon da anni fa strada, seguita da Nikon e Fuji – diciamo che Sony è ancora un po’ indietro, almeno per il nostro gusto. Sono migliorati i gialli, e in generale quella tinta verdognola che contraddistingueva Sony è quasi sparita.
I video della Sony a9
Questa mirrorless non è pensata per lavorare quasi esclusivamente in video, come altre macchine di cui abbiamo già parlato in questo sito, ma comunque si difende molto bene. L’impressione è che Sony abbia deciso di non sovraccaricare la a9 con funzioni non richieste dai fotografi professionisti, e che in qualche modo abbia tentato di non pestarsi i piedi da sola.
In 4K ci pare che la Sony a9 riesca a fare meglio addirittura delle sorelle minori Sony a7R II e a7S II, in termini di resa del dettaglio. In 1080p, però, ci pare che la a9 faccia un piccolo passo indietro. Strano che il sensore stacked non abbia portato miglioramenti anche sotto questo punto di vista.
La a9 è ben dotata per il video, con il suo ingresso doppio per cuffie e microfono, ma il comparto software sembra “castrato”. In particolare mancano i profili S-Log2 ed S-Log3, che permettono su altre macchine della casa un miglior recupero delle luci e delle ombre in modalità video, e in particolare di ampliare la gamma dinamica quando si fanno riprese in movimento. Peccato, perché Sony ha inserito questa funzione pure sulla compatta Sony RX100 IV, e non ci spieghiamo perché qui la abbia eliminata.
Conclusioni della recensione di Sony a9
La conclusione a questa nostra recensione della Sony a9 deve necessariamente tenere in conto il prezzo, che non è certamente dei più accessibili. A livello assoluto questa è una grande mirrorless dal punto di vista fotografico, leggermente meno dal punto di vista della ripresa video. Però bisogna anche considerare il fatto che costa molto, e le sue dirette competitrici in ambito reflex (per il prezzo) hanno qualcosa in più dal punto di vista dell’ergonomia.
Se siete fotografi sportivi e avete investito nel sistema mirrorless Sony è sicuramente un’ottima scelta, ma se non avete bisogno a tutti i costi delle grandi prestazioni velocistiche di questa macchina, potreste tranquillamente rivolgervi a un altro modello della serie Sony, per risparmiare una bella somma.