Recensione di Panasonic G9, una vera mirrorless per foto

8.4

Sensore

7.5/10

Foto

9.0/10

Video

8.0/10

Dimensioni

9.0/10

Quella che stiamo per presentare è un’ottima fotocamera mirrorless, soprattutto per alcuni usi specialistici, ma è rimasta schiacciata dal peso di altre macchine dello stesso marchio che sono risultate più famose: in questa recensione della Panasonic G9 vogliamo rendere giustizia a una macchina fotografica in grado di dare tante soddisfazioni. 

Purtroppo la Panasonic G9 è spesso messa in ombra dalla reputazione di Panasonic come casa che produce fantastiche mirrorless per il video: il sensore micro 4/3 non è considerato sufficiente da molti per fare fotografia professionale, quindi tanti decidono di comprare la Panasonic GH5 se vogliono realizzare video, oppure di rivolgersi ad altre case produttrici per mirrorless prettamente fotografiche che usano sensori più grandi.

In realtà la G9 è una bella macchina che ha le caratteristiche dell’ammiraglia in un corpo compatto, e grazie al fattore di crop assicurato dal suo sensore, è ad esempio un’ottima scelta per chi fa fotografia naturalistica e vuole un’attrezzatura leggera che gli permetta di usare obiettivi più piccoli per avere comunque un’ottima “gittata” fotografica. È notevole anche che, seguendo le orme di Olympus, Panasonic abbia realizzato una modalità che permette di scattare fotografie con risoluzione di 80MP: qualcosa di impensabile fino a qualche anno fa, e che potrebbe fare molto comodo ai fotografi di paesaggio sempre affamati di pixel.

Rispetto alla GH5 – le cui differenze con la protagonista della nostra recensione analizziamo più sotto – la G9 è meno votata al video, ma ha alcune caratteristiche fotografiche che ve la dovrebbero far preferire se volete dedicarvi all’immagine statica. Il tutto accompagnato da un prezzo molto interessante, che negli ultimi tempi è sceso in maniera sorprendente.

 

Caratteristiche principali della Panasonic G9

Ecco un elenco per punti delle principali caratteristiche tecniche della Panasonic G9, prima di iniziare la recensione vera e propria di questa mirrorless.

  • Sensore Live MOS da 20.3MP senza filtro AA (stesso sensore della GH5)
  • Mirino elettronico da 3.68M di punti con ingrandimento 0,83x
  • Display completamente articolato da 3″ a 1.04M di punti, con touchscreen
  • Stabilizzazione a 5 assi sul corpo, con guadagno di 6,5 stop (secondo rilevamenti CIPA)
  • Raffica a 20 frame al secondo con AF continuo usando l’otturatore elettronico
  • Raffica a 9 frame al secondo con AF continuo e otturatore meccanico
  • Modalità Hi-Res per le realizzazione di RAW da 80 megapixel
  • capacità di cattura di video in 4K a 60 frame al secondo
  • Corpo in magnesio anti polvere e antiacqua
  • Doppio slot per le SD
  • Joystick sulla parte posteriore
  • Display LCD sulla parte superiore con dati di scatto

La G9 è orientata alla fotografia, e sicuramente strizza l’occhio a chi fa fotografia in condizioni difficili all’aperto: per quello che avete appena letto sopra riteniamo sia un’ottima fotocamera per fotografi naturalisti. In più il suo stabilizzatore integrato sul corpo – che come nella maggior parte delle macchine Panasonic è in grado di comunicare con lo stabilizzatore sulle ottiche – è il migliore tra tutti quelli disponibili sul mercato: 6,5 stop di stabilizzazione non li raggiunge nessuno, ad oggi. E la certificazione di questo valore arriva da un ente indipendente.

Messa a fuoco automatica

La Panasonic G9 è sicuramente un passo avanti rispetto alle altre macchine della casa per quel che riguarda l’autofocus, ma bisogna sempre considerare quello che da anni viene considerato come un difetto delle macchine di questo marchio: il tipo di autofocus usato è quello a contrasto, che rispetto al più performante meccanismo a rilevamento di fase è più lento e necessita di uno spostamento avanti-e-indietro per trovare il corretto punto di messa a fuoco. È quello che in gergo viene chiamato wobbling.

Nelle situazioni di scatto normali l’autofocus è comunque ben performante, e anche quando stiamo operando un inseguimento del soggetto con movimenti non predicibili, la percentuale di scatti correttamente a fuoco su una raffica è di circa il 90%.

Certo la G9 ha più difficoltà rispetto a una reflex di alto livello per quel che riguarda gli usi più specialistici: se fate fotografia sportiva e volete usare una mirrorless potrebbe essere meglio rivolgersi ai modelli di Canon come la EOS R o alle mirrorless Full Frame di Sony come la a 7 III.

Qualità del sensore della Panasonic G9

La Panasonic G9 condivide il sensore con la GH5, e i risultati che offre dal punto di vista della qualità di immagine in fotografia sono al pari con quest’ultima, e possono essere paragonati, nel mondo micro 4/3, a quelli offerti dalla Olympus E-M1 Mark II. A pari livello troviamo anche il rumore, che è tipico di questi sensori da 20MP: si possono lavorare file fino a 3200ISO, oltre a questi livelli è certamente meglio evitare di andare a meno di emergenze. In questo senso aiuta molto lo stabilizzatore di immagine estremamente efficace, ma per soggetti in movimento bisogna dotarsi di obiettivi luminosi che nella gamma Panasonic e Olympus sono ben presenti.

Per quel che riguarda il trattamento dei file agli alti ISO, però, dobbiamo notare che la G9 fa meglio della GH5 perché i dettagli non presentano artefatti dovuti a un eccessivo filtro di contrasto. In più ci pare di notare che il motore interno della macchina sia stato migliorato, con conseguente minor rumore cromatico (quello più difficile da trattare in post produzione).

I colori offerti dal sensore della G9 sono quelli tipici della resa Panasonic, con un miglioramento significativo nel modo in cui vengono resi i toni del giallo e del blu. La gestione dell’incarnato del volto è sicuramente molto migliorata rispetto a qualche anno fa, e i toni delle facce risultano molto più naturali e senza quei viraggi verso il magenta che macchine più vecchie di Panasonic presentavano.

Anche per quel che riguarda la gamma dinamica dobbiamo ripeterci: il comportamento è praticamente uguale a quello della GH5; i sensori micro 4/3 sono leggermente inferiori da questo punto di vista rispetto a quelli APS-C.

Capacità video di Panasonic G9

La G9 continua, anche se in tono minore rispetto alle fotocamere della stessa linea di prezzo, la tradizione di offrire ottime qualità in ambito video delle macchine Panasonic.

In particolare è notevole il fatto che riesca a registrare file in 4K a 60 frame al secondo con lo stesso bitrate della GH5. Per chi volesse usare la propria camera per registrazioni continue, però, c’è da far presente che la G9 registra in 4K solo per un massimo di 10 minuti di seguito, poi si ferma per qualche secondo e deve essere fatta ripartire nella registrazione.

In linea di massima probabilmente Panasonic ha deciso di creare due linee di prodotto ben distinte: G9 per le foto, GH5 (e ancor più GH5s) per i video. Infarcire la G9 di caratteristiche in ambito video pari alla GH5 l’avrebbe messa troppo in competizione con quest’ultima.

Dedicheremo un altro spazio  per parlare delle differenze tra Panasonic G9 e GH5, con particolare riferimento alla modalità video.

 


 

Conclusione

Speriamo che questa recensione della Panasonic G9 vi abbia fatto comprendere come questa mirrorless sia una buona macchina da sfruttare in molte occasioni, con buone capacità in ambito video anche se il suo settore di elezione è il mondo della fotografia.
È una buona macchina che può servirvi bene in tante occasioni, ad eccezione di quelle estremamente specialistiche: per la fotografia sportiva e in genere le occasioni in cui serve un AF molto prestante, meglio guardare altrove.

Cosa ci piace della Panasonic G9

Si tratta di una macchina che presenta molte caratteristiche estremamente interessanti, a parte quelle classiche delle mirrorless Panasonic (dimensioni contenute, costi degli obiettivi bassi, ottima stabilizzazione…).

Le soluzioni tecniche scelte sono come sempre all’avanguardia, e in particolare la modalità Hi-Res per immagini ad altissimo conteggio di pixel è interessante.

Il corpo macchina è ben maneggevole, con un ottimo mirino regolabile anche per chi porta gli occhiali – cosa non scontata con i mirini elettronici delle mirrorless – e una grande varietà di comandi e funzioni.

Lo stabilizzatore è fenomenale, e i 6 stop e mezzo che si riescono a recuperare sono reali, o quasi (dalle nostre misurazioni ci si avvicina ai 6 stop pieni, ma è un risultato comunque fantastico).

Ci piace molto anche il prezzo della G9, che per quel che questa macchina offre è relativamente basso.

Cosa non ci piace

Purtroppo Panasonic non è ancora riuscita a trovare la magia che porti la rumorosità dei file prodotti dal sensore micro 4/3 al livello di quello di APS-C e Full Frame, per cui bisogna stare attenti agli alti ISO e usarli con parsimonia.

 

 

 

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