La Sony a6000 è una piccola fotocamera mirrorless uscita nel 2014 per sostituire la NEX-6. Ha le stesse funzioni di quest’ultima, ma ne ha aggiunte molte altre aumentando la qualità generale del sensore e dell’autofocus, che è ibrido. Anche il processore è un passo avanti rispetto alla NEX-6.
Caratteristiche principali della Sony a6000
- Sensore da 24.3 megapixel APS-C CMOS
- Processore di immagine Bionz X
- Flash integrato e zoccolo per il flash
- scatto continuo a 11 fotogrammi al secondo
- monitor LCD da 3 pollici a 921 mila punti
- sistema di autofocus ibrido con 179 punti a rilevamento di fase
- mirino elettronico OLED da 1,44 milioni di punti
- registrazione di video in Full HD a 60 o 24 frame al secondo
- Wi-Fi ed NFC, con possibilità di scaricare app dallo store Sony
Messa a fuoco automatica
La Sony a6000 presenta due sistemi diversi per la messa a fuoco automatica (e da qui il termine di sistema di messa a fuoco ibrido): il primo è il sistema a rilevamento del contrasto, il secondo è il sistema a rilevamento di fase.
Interessante in particolare il secondo sistema: gli ingegneri di Sony hanno fatto in modo che l’area coperta dai sensori di questo tipo di autofocus fosse del 92%, con 179 punti di rilevamento: molto meglio della NEX-6.
In generale l’autofocus della Sony a6000 è molto veloce ma si perde un po’ in condizioni di bassa luce, e la messa a fuoco automatica nelle sue varie modalità funziona bene anche in modo video. Ottima la possibilità di personalizzare le modalità autofocus.
Gamma dinamica
Dai vari test disponibili in rete, e anche dalla nostra personale esperienza, possiamo dire che la gamma dinamica di questa macchina è molto buona, per il prezzo a cui è offerta.
Secondo i test di DxO, infatti, la a6000 riesce a raggiungere quasi 13 stop di gamma dinamica: un risultato molto simile a quello della Nikon D5300, con cui si dice condivida il sensore, e molto migliore a quello della Canon 700D.
Qualità del sensore
Il sensore della Sony a6000 è molto denso di pixel (più di 24 milioni) e questo non perdona nessun errore in fase di progettazione. La piccola alpha si comporta bene da molti punti di vista, ma ha anche i suoi punti deboli.
Ci riferiamo in particolare alla riduzione del rumore automatica e all’eccessivo sharpening.
La alpha 6000 applica una riduzione rumore “contestuale”: la macchina analizza le varie zone dell’immagine e decide in base al contesto (molti pixel uguali, uniformità di luminosità eccetera) quanta riduzione del rumore applicare su ciascuna zona dell’immagine. Funziona bene su immagini poco dettagliate, ma a volte quando ci si trova a fotografare un volto ad alti ISO vengono fuori alcuni problemi: meglio disattivare la riduzione del rumore automatica, quindi.
Per quanto riguarda lo sharpening, ovvero il dettaglio aggiunto dal motore della macchina, è eccessivo: è un problema già presente in alcune Sony precedenti, ma è facilmente risolvibile regolando i parametri di scatto all’interno dei menu.
Se il file jpeg della Sony a6000 presenta questi problemi, il RAW invece è ottimo e ben lavorabile: un buon programma di fotoritocco (pensiamo semplicemente a Lightroom) riesce ad intervenire in maniera efficace sul file RAW, che si dimostra molto lavorabile.
Capacità video
La Sony a6000 è la mirrorless economica di Sony che vi consigliamo di tenere in considerazione se volete affacciarvi al mondo video. Esistono naturalmente delle alternative più prestanti, e in particolare la Sony a6500 con il suo stabilizzatore integrato e il sensore più nuovo, ma a questo prezzo nella gamma Sony non c’è di meglio.
L’abbiamo infatti aggiunta alla nostra lista di mirrorless per video.
Il controllo della macchina in modalità video è pressoché completo: si può passare da una registrazione del video completamente automatica, con il processore che si occupa di fare tutto, ad una completamente manuale per utenti esperti. Nel mezzo ci sono tutte le gradazioni di automatizzazione possibili.
Ottima la disponibilità di formati di registrazione diversi, AVCHD ed MP4 con un massimo di 60 frame al secondo per realizzare buoni slow motion.
Carente la dotazione audio: il microfono integrato della a6000 è discreto, ma si sente la mancanza di un jack audio per il monitoraggio dell’audio in cuffia. Si può ovviare naturalmente accoppiando alla macchina un registratore audio esterno.
Conclusioni
La Sony a6000 ci piace perché è una macchina solida. Nonostante sia presente sul mercato da un po’ di tempo non è certamente stagionata e riesce a fornire ottime prestazioni a chi si avvicina al mondo delle mirrorless e della fotografia, o vuole un secondo corpo performante per utilizzare le ottiche Sony.
Ci piace
La Sony a6000, specialmente al prezzo a cui è proposta oggi, è una buona scelta per tutti: fotografi smaliziati, videomaker e amatori che vogliono passare da una compatina a una macchina fotografica “seria” per la prima volta.
Le sue qualità vengono fuori piano piano, ma con pochi settaggi ci si trova di fronte a una signora mirrorless in grado di dare molte soddisfazioni.
Ci piacciono il prezzo, le prestazioni a tuttotondo e la buona qualità di immagine sia in foto che in video, anche se in quest’ultimo aspetto le preferiamo altre mirrorless.
Cosa non ci piace
Delle Sony APS-C non ci piace la forma: potrà sembrare una sciocchezza, ma il modo in cui si tiene in mano la macchina e si possono raggiungere i suoi comandi è fondamentale. La Sony a6000 non fa eccezione, anche se si sono fatti passi avanti sulla NEX-6. Certo è un aspetto di secondo piano, e non c’è da farne una malattia.
Una carenza la riscontriamo anche nella mancanza del jack per l’attacco delle cuffie, utile per chi fa video.
Infine pecca un po’ la batteria, ma questo è un problema di molte mirrorless.